Pioggia che trasforma i cuori

La quarta domenica di Avvento è nota per essere la “Domenica Rorate“. Deve questo nome all’introito: Rorate caeli desuper et nubes pluant justum aperiatur terra et germinet Salvatorem Stillate, cieli, dall’alto e le nubi facciano piovere il giusto, si apra la tera e germini il Salvatore (Is 45, 8). Questo canto, però, non è esclusivo di questaContinua a leggere “Pioggia che trasforma i cuori”

Popolo di Sion: il tempo del canto è tornato!

La liturgia romana conosce le stationes: delle soste, momenti di preghiera che vedevano -e vedono ancora- il papa e i fedeli recarsi in una basilica significativa: la chiesa stazionale, spesso memoria e luogo custode delle reliquie di un martire. Sono famose quelle quaresimali, ma non sono le uniche e l’Avvento, come ogni pellegrinaggio, ha leContinua a leggere “Popolo di Sion: il tempo del canto è tornato!”

Avvento: una primavera di rinnovamento

Nota etiam quod avicule in vere cantare incipiunt et Ecclesia cantum suum in Adventu inchoat, scilicet Antiphonarium et Graduale. (Praepositinus Cremonensis) Presta attenzione anche a come gli uccelli in primavera inizino a cantare e, similmente, la Chiesa inizia il proprio canto proprio in Avvento, cioè con l’Antifonario e il Graduale. Le stagioni della liturgia, nelContinua a leggere “Avvento: una primavera di rinnovamento”

Le antifone mnemonico-didattiche del Tonario di San Marziale di Limoges (X-XI sec.)

La teologia degli otto modi gregoriani nelle antifone mnemonico-didattiche del Tonario di San Marziale di Limoges. 28 maggio 2022, Roma. (Tonarium Sancti Martialis Lemovicensis. Paris, Bibliothèque nationale de France, lat. 1121, ff. 201v-205v, https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8432272p/f413.image ). Cos’è la modalità del Canto gregoriano? È sicuramente una domanda complessa e, probabilmente non basterebbe una conferenza o un momentoContinua a leggere “Le antifone mnemonico-didattiche del Tonario di San Marziale di Limoges (X-XI sec.)”

“Sicut stellas caeli”. Lo Spirito riempie la terra e i Battezzati il Cielo.

Due sono le festività “maiores et magis necessarie inter omnes” (maggiori e maggiormente necessarie fra tutte): la Pasqua e la Pentecoste. Secondo un’antica consuetudine, infatti, anche nel sabato della Vigilia di Pentecoste si celebravano i Battesimi. Guglielmo di Auxerre così evidenzia questo legame fra le Solennità: “nichil nobis nasci profuit, nisi redimi profuisset, et redimi nichil profuit, nisi paraclitus mitteretur” (Nessun vantaggio perContinua a leggere ““Sicut stellas caeli”. Lo Spirito riempie la terra e i Battezzati il Cielo.”

Captivam duxit captivitatem (Sal 67,19). Non abbandonati ma catturati

Il Salmo 67 è tradizionalmente legato alla solennità dell’Ascensione. Esso risuona nella Liturgia delle Ore e nelle Antifone di questo giorno. Uno dei Responsori del terzo notturno così cantava: Ascendens in altum alleluia captivam duxit captivitatem dedit dona hominibus alleluia alleluia Ascendendo in alto, alleluia, ha fatto prigioniera la prigionia, e ha dato doni agliContinua a leggere “Captivam duxit captivitatem (Sal 67,19). Non abbandonati ma catturati”

Il Vangelo è canto di gioia: Vocem jucunditatis

La sesta domenica di Pasqua è la domenica De jucunditate (della letizia). Il nome le deriva proprio dal suo Introito: Vocem jucunditatis annuntiate et audiatur alleluia nuntiate usque ad extremum terrae liberavit dominus populum suum alleluia alleluia Annunciate la voce di gioia, e che sia ascoltata, alleluia. Annunciatela fino all’estremità della terra: il Signore haContinua a leggere “Il Vangelo è canto di gioia: Vocem jucunditatis”

Un canto “in uscita”: “Cantate propter conversionem gentium”!(Cantate per la conversione delle genti)

Perché si deve cantare? Tra i molti motivi che ci possono essere, la liturgia della V domenica di Pasqua ne evidenzia uno: tutti i fedeli sono invitati “ad cantandum propter conversionem gentium” (a cantare per la conversione delle genti). Per questo motivo, allora, l’Introito si apre proprio con l’imperativo: “Cantate“! Cantate Domino canticum novum, alleluiaContinua a leggere “Un canto “in uscita”: “Cantate propter conversionem gentium”!(Cantate per la conversione delle genti)”

“Misericordia”. Il canto del buon Pastore che riempie la terra e rinnova i cieli.

L’Introito Misericordia apre la celebrazione Eucaristica in quella che è conosciuta come la domenica del Buon Pastore. Misericordia Domini plena est terra, alleluia. Verbo Dei caeli firmati sunt, alleluia alleluia. (Della misericordia del Signore è piena la terra;la sua parola ha creato i cieli. Alleluia. Sal 32,5-6). Come abbiamo visto per la domenica Jubilate, ancheContinua a leggere ““Misericordia”. Il canto del buon Pastore che riempie la terra e rinnova i cieli.”

“Semper exsultet populus tuus, Deus”! Uno jubilus che non è [completamente] sparito

“Esulti sempre il tuo popolo, o Dio“! Con queste parole inizia l’orazione di Colletta della terza domenica di Pasqua: Semper exsultet populus tuus, Deus, renovata animæ iuventute, ut, qui nunc lætatur in adoptionis se gloriam restitutum, resurrectionis diem spe certæ gratulationis exspectet.  (Esulti sempre il tuo popolo, o Padre, per la rinnovata giovinezza dello spirito,Continua a leggere ““Semper exsultet populus tuus, Deus”! Uno jubilus che non è [completamente] sparito”

“Ut octavus primo concinat”. Perché l’ottavo canti assieme al primo

Prima di chiamare “Dominica in albis” la prima Domenica dopo Pasqua, essa , in alcune fonti liturgiche, porta il nome di “Dominica post albas” (Domenica dopo le albe). Il computo dell’Ottava pasquale, infatti, iniziava con il Sabato Santo e la sua Veglia e, conseguentemente, i giorni in cui si dilata il Responsorio graduale: ‘”Haec dies”Continua a leggere ““Ut octavus primo concinat”. Perché l’ottavo canti assieme al primo”

“Haec dies”: il giorno che dura sette giorni

La celebrazione della Pasqua e la Grazia che da essa deriva come dono per tutti noi, è un Mistero talmente grande che non può contenersi in un solo giorno. Questo concetto teologico viene incarnato nella Liturgia attraverso quelli che sono i signa sensibilia (segni sensibili) come leggiamo in Sacrosanctum Concilium al n. 7. Non si tratta diContinua a leggere ““Haec dies”: il giorno che dura sette giorni”

“Christus erit magnus Praecentor” (Cristo: il grande Cantore della Risurrezione)

Resurrexi et adhuc tecum sum alleluia posuisti super me manum tuam alleluia mirabilis facta est scientia tua alleluia alleluia Sono risorto e sono sempre con te; hai posto su di me la tua mano, mirabile si è dimostrata la tua scienza. Alleluia (Sal 138,18.5-6). Un commento medievale all’Introito del giorno di Pasqua così riporta: EtContinua a leggere ““Christus erit magnus Praecentor” (Cristo: il grande Cantore della Risurrezione)”

Dominica in ramis palmarum. La Passione e i suoi frutti.

“Et ideo facit ecclesia processionem” (Perciò la Chiesa fa una processione) Nella liturgia della Domenica delle Palme risuona l’ammonizione del diacono che canta: “Imitemur, fratres carissimi, turbas acclamantes Iesum, et procedamus in pace”. (Imitiamo, fratelli carissimi, le folle acclamanti Gesù e procediamo in pace). Ma come può essere interpretato questo invito: “imitemur” (imitiamo)? Nel MedioevoContinua a leggere “Dominica in ramis palmarum. La Passione e i suoi frutti.”

“Judica me Deus”: il canto del tempo di Passione.

Gli ultimi 15 giorni della Quaresima prendono il nome di “Tempo di Passione”. Ma: “Quare Passio duabos hebdomadis celebratur”? (Perché la Passione si celebra per due settimane?). Dal VII secolo, col diffondersi del culto della Santa Croce e il decadere dell’antica prassi catecumenale, si cominciò a sottolineare maggiormente il tema della sofferenza di Cristo proprioContinua a leggere ““Judica me Deus”: il canto del tempo di Passione.”

“Dum sanctificatus fuero” (Ez 36, 23-26). Una promessa di santità per opera della Trinità: la quarta Feria della quarta settimana di Quaresima

L’antica tradizione del Catecumenato prevedeva, nel percorso quaresimale, una celebrazione solenne proprio il mercoledì della quarta settimana (Feria IV) di questo tempo di conversione e preparazione. Leggiamo infatti: “Quarta feria est de cathecuminis, quia in primitiva ecclesia illa die veniebant ad ecclesiam illi, qui erant baptizandi in sabbato pasce et instruebantur in lege dei. UndeContinua a leggere ““Dum sanctificatus fuero” (Ez 36, 23-26). Una promessa di santità per opera della Trinità: la quarta Feria della quarta settimana di Quaresima”

La “grande” IV domenica di Quaresima: di ristoro e letizia

Siamo finalmente arrivati alla Quarta domenica quaresimale, “quae est magna dominica” (che è la grande domenica). Spiegando questa giornata liturgica nel XII secolo, Prepositino di Cremona scriveva: “sex quidem sunt aetates morientium et VIIª quiescientium” (Sei sono le età dei mortali, e la settima è quella di coloro che riposano). Si trattava, infatti, della settimaContinua a leggere “La “grande” IV domenica di Quaresima: di ristoro e letizia”

Vox lamentationis audita est. Si ode una voce di lamento (Ger 31, 15)

La voce esprime l’intima essenza della creatura. Una vibrazione sonora che da un cuore pone in risonanza un altro cuore… o molti cuori.Così è la voce di Rachele, urlo materno di disperazione d’innanzi alla morte dell’innocenza per mano della crudeltà e spietatezza umana. Così è la voce di ogni madre nel mondo costretta a vedereContinua a leggere “Vox lamentationis audita est. Si ode una voce di lamento (Ger 31, 15)”

Oculi mei semper ad Dominum. Liberati per l’umiltà della confessione.

Anche la comprensione dell’introito della terza domenica di Quaresima necessita della sua contestualizzazione liturgica originaria alla luce dell’interpretazione teologica medievale. Una domenica che viene definita dominica «de salvatione per confessionem» (della salvezza per la confessione). Infatti, come Guglielmo di Auxerre commenta «in dominica tercia, que est sexta septuagesime, agitur de saluatione» (nella terza domenica diContinua a leggere “Oculi mei semper ad Dominum. Liberati per l’umiltà della confessione.”

Tibi dixit. L’opera del “terzo giorno” nella terza feria.

Originariamente l’introito di questa II domenica di Quaresima era cantato alla III feria della seconda settimana di Quaresima (il martedì). All’occhio del teologo non sfuggiva un’insistenza sul numero 𝟑 che compariva in quasi tutta la celebrazione: nel giorno liturgico (III feria), nelle terne di parole (𝑣𝑢𝑙𝑡𝑢𝑚/𝑓𝑎𝑐𝑖𝑒𝑚), nella Lettura (de tercio regnum, oggi 1 Sam 17,Continua a leggere “Tibi dixit. L’opera del “terzo giorno” nella terza feria.”

Quando in quaresima già risuona la Pasqua…

“La prima Domenica di questo tempo liturgico si apre con l’Introito: Invocabit me (Mi invocherà) Sal 90. La Liturgia tesse un intimo dialogo tra il Padre e il Figlio dove la voce diventa allegoria di un eterno volere che manifesta la Gloria proprio attraverso la Risurrezione: Glorificabo eum (Lo glorificherò) Sal 90! Un verbo cheContinua a leggere “Quando in quaresima già risuona la Pasqua…”

«… un Sole che sorge»! (Lc 1,78)

«Se vuoi vedere come gli esseri celesti sono battezzati, volgi ora lo sguardo verso l’oceano e là ti mostrerò uno spettacolo nuovo, il mare in tutta la sua vastità, il mare senza limiti, l’abisso insondabile, l’oceano incommensurabile, l’acqua pura, il battistero del sole, il luogo dove si riaccendono le stelle, il bagno della luna: apprendiContinua a leggere “«… un Sole che sorge»! (Lc 1,78)”

Exultet!

L’uso di un cero pasquale nella tradizione della Chiesa risale già ai suoi primi secoli. Alla fine del IV secolo, nel 384, in una lettera a Presidio, diacono di Piacenza, San Girolamo (c.341-420) risponde alla richiesta di comporre un carmen cerei o “poema del cero” quello che potremmo considerare uno dei primi esempi di “Exultet”, ossia diContinua a leggere “Exultet!”