Vox lamentationis audita est. Si ode una voce di lamento (Ger 31, 15)

La voce esprime l’intima essenza della creatura. Una vibrazione sonora che da un cuore pone in risonanza un altro cuore… o molti cuori.
Così è la voce di Rachele, urlo materno di disperazione d’innanzi alla morte dell’innocenza per mano della crudeltà e spietatezza umana.

Così è la voce di ogni madre nel mondo costretta a vedere la sofferenza dei propri figli.
Basta un neuma a descriverla… una “virga strata” che con i suoi due suoni all’unisono staccati dipinge una voce rotta e singhiozzante per il dolore, il pianto di

Guido Reni, La strage degli innocenti, 1611.
Pinacoteca Nazionale di Bologna

“Rachele [che] piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più” 

(Mt 2,18).

Di fronte a tanto dolore e a morte innocente ci sembra di poter solo dire: 

Einsiedeln, Stiftsbibliothek / Codex 121(1151) (p.426)

Usqequo, Domine, oblivisceris me in finem? 

(Fino a quando, o Signore,
mi dimenticherai?
Sarà forse per sempre? Sal 13, 2).

Ma è nella Voce di Dio la risposta: 

Haec dicit Dominus:
“Quiescat vox tua a fletu et oculi tui a luctu, […] Et est spes novissimis tuis”.
 

(Dice il Signore:
«Trattieni il tuo pianto,
i tuoi occhi dalle lacrime. C’è una speranza per la tua discendenza.)
Archivo capitular de la catedral de León, Ms 8 Quiescat vox tua a fletu (092r) Allisionis Infantum

L’eterno canto del Padre è solo canto di speranza, intonato una volta in Cristo nella potenza dello Spirito: mai tacerà!

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2 pensieri riguardo “Vox lamentationis audita est. Si ode una voce di lamento (Ger 31, 15)

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